Bevande agli insetti? Facciamo chiarezza…

Ci aggiriamo per il nostro supermercato di fiducia e mettiamo nel carrello pasta, pane, succo di frutta ecc ecc giusto? Quante volte abbiamo fatto queste azioni fino ad oggi? Tante vero? 🙂

Poi andiamo su internet, magari su facebook e leggiamo una notizia secondo la quale all’interno di alcune bibite ci sarebbe praticamente una spremuta di insetti! Cavolo, non si può stare più sicuri di nulla! Quindi mi armo dei mezzi a me più congeniali ed effettuo delle ricerche in rete e non e scopro che ragionando per astrazione (ma mica tanto) la notizia che pensavo fosse una bufala direi che invece è vera.

Il colpevole è il colorante E120 ovvero la cocciniglia (che potete ammirare in foto…non un bello spettacolo vero?) il quale è un colorante naturale che viene estratto da un insetto: la cocciniglia ed in particolare dalle femmine di tale specie, oppure, in modo meno costoso da batteri modificati per soddisfare tale scopo.

Normalmente l’insetto secerne questo liquido molto denso per proteggersi dai predatori e per produrre un solo kilogrammo di colorante occorrono dagli 80 ai 100.000 insetti i quali non se la passano bene in quanto per produrre la polvere da cui ottenere il colorante ne viene macinato il carapace e poi viene trattata con acqua calda per estrarre l’acido carminico.

Questo colorante viene usato per produrre la gran parte dei coloranti rossi e viene utilizzato in gran parte nell’industria alimentare, quindi viene usato su dolci, bevande e molto ma molto altro ancora e prende il nome di E120. Dato l’elevato costo ultimamente viene spesso sostituita da coloranti di sintesi.

Le note per noi interessante invece, dopo aver spiegato tutto quanto, sono due: la prima è che non esistono, stando a quanto da noi scoperto fino ad ora, studi scientifici che dimostrano l’assenza di rischi per l’uomo nell’assumere questa sostanza; la seconda è che in alcuni soggetti può dar luogo ad allergie e questo potrebbe essere il motivo per cui bevendo un normalissimo succo all’arancia rossa (nb: in tale succo solo il 20% è succo il resto sono…altre cose) magari spuntano fuori i sintomi dell’intolleranza e non riusciamo a spiegarceli…

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Autore: Giovanni D'Addabbo

L'intolleranza al lattosio scorre potente in me...purtroppo, ma dopo anni ho imparato a conviverci. Attualmente mi occupo di sviluppo app per smartphone (Android, iOs, Win Phone) con Rhubbit, azienda che ho fondato nel 2014. Nel mio (poco) tempo libero amo giocare a tennis o nuotare, oppure se possibile, giocare di ruolo e da tavolo.

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