Alimentazione e superstizione / Nutrigenomagenalogia Autore Antonio G. Traverso (ND)
Leggi tutto »Ipolattasia (II Parte)
Nutrigenomagenealogia autore Dr. Antonio G. Traverso (ND), Ipolattasia
Leggi tutto »Ipolattasia (I Parte)
Ipolattasia (prima parte) Il nostro sistema digerente può digerire il latte materno o vaccino sino a circa 7 anni, ma alcuni neonati non lo digeriscono sin dalla nascita. Dopo questo periodo l’enzima “lattasi “ si addormenta, diventa quiescente e da qui iniziano i primi disturbi. La sua attività e comparsa è: Non dimostrabile < 12a sett. Dimostrabile per il 30% alla 26a sett. Dimostrabile circa 100% periodo neonatale. Declina tra il 2° – 7° anno sino ad arrivare “ipolattasia” dell’adulto. Quella al lattosio è un’intolleranza dovuta alla carenza dell’enzima lattico deidrogenasi. Deficit di lattasi l’enzima (Lattasi-Fluorizina – Idrolasi – LPH) Lattasi, idrolasi, b-D-galattosidasi, la sede sono i microvilli degli enterociti del piccolo intestino. Questo enzima deve scindere il lattosio che non può essere assorbito dall’intestino, mentre possono essere assorbiti i suoi componenti primari che sono galattosio e glucosio, se ciò non avviene, il lattosio viene attaccato dai batteri e i microorganismi intestinali che lo fanno fermentare, producono gas ( idrogeno e metano) e richiamano acqua dando luogo a dissenteria. Nell’intestino crasso il lattosio, attaccato dai batteri, viene fermentato dando luogo all’acido lattico che ha un’ attività antisettica, ma se è in eccesso diventa irritante. L’intolleranza al lattosio provoca infiammazione e acidità dei tessuti e queste situazioni perdurando nel tempo possono essere il primo passo verso la neoplasia gastro intestinale. L’intolleranza può dare luogo inoltre a fermentazioni, gonfiori, dissenteria, mal di testa e, a volte, specialmente nel neonati e nei bambini, può dare anche fenomeni di stitichezza, eczemi, rash cutaneo che …
Leggi tutto »Intolleranza o predisposizione genetica alla bio – indisponibilità alimentare?
Recenti studi e scoperte della medicina e della genetica hanno portato gli studiosi a considerare le intolleranze non sono solo come una risposta del sistema immunitario all’introduzione di alimenti nocivi all’organismo, ma anche come una predisposizione genetica. Le intolleranze alla fenilanalina e al fruttosio sono ritenute malattie metaboliche ereditarie dovute alla mancanza di un enzima, geneticamente riscontrate e autosomiche recessive. Anche il favismo è una malattia geneticamente riscontrabile sul cromosoma X, per la carenza o l’insufficiente attività dell’enzima G6PD . Dalla lettura delle mappe genetiche e dai polimorfismi ( polys = molto , morphè = forma ) a singolo nucleotide (SNP) si ritiene che un gene, che dovrebbe essere identico nella maggior parte degli individui, si differenzia in una persona. Grazie al Progetto Genoma Umano i test per l’individuazione delle intolleranze primarie, oltre alle sopra citate, quelli per l’intolleranza al lattosio e al glutine si possono effettuare studiando i polimorfismi. L’ipolattasia nell’adulto è associata al genotipo C/C per il polimorfismo C/T – 13910. Questo SNPs è associato alla regolazione della trascrizione del gene LPH. Questo polimorfismio non è riscontrato nella deficienza congenita dell’ enzima lattasi (CLD) che è una deficienza ereditaria a trasmissione autosomica recessiva che però si manifesta sin dal età neonatale. La trasmissione è ereditaria autosomica recessiva dal momento che è necessaria l’omoziogosi della variante C e sono affetti da “Intolleranza primaria da Lattosio” i portatori omozigoti con probabilità superiori al 95% . Per la diagnosi clinica d’intolleranza, oltre al test genetico sono da tenere in considerazione anche …
Leggi tutto »Infiammazione
L’infiammazione è la manifestazione di un malessere. E’ un meccanismo di difesa per eliminare la causa del disturbo ed è la prima difesa che ha il corpo umano . I parametri che identificano l’infiammazione sono: “Rubor, Tumor, Calor, Dolor e Function Lesa” Con Rubor s’intende l’arrossamento. Tumor identifica la tumefazione. Calor il calore. Dolor è il dolore. Function lesa la funzione lesa. Qundi, quando abbiamo infiammazione riscontriamo un arrossamento dovuto al richiamo di sangue, con edema e rigonfiamento, vi è un innalzamento della temperatura, dolore e la ridotta funzionalità dell’organo o dell’apparato in questione. L’infiammazione può essere acuta o cronica, nel primo caso, se la risposta è immediata, può cronicizzare se l’agente lesivo perdura nel tempo e, nelle epatiti o nelle malattie immunitarie si ha una situazione granulomatosa. Con l’infiammazione il nostro organismo cerca di diluire e ingobare l’agente lesivo per riparare e ricostruire l’organo o i tessuti danneggiati. L‘infiammazione può essere provocata da numerosissime cause, da un piccolo trauma ad agenti patogeni, patologie recidividanti es. Gotta, ed anche le allergie, le intolleranze e i sovraccarichi o bioindisponibilità alimentari contribuiscono ad aumentare i focolai delle infiammazioni. I focolai, inoltre, possono essere depositi di tossine di origine virale, batterica. Una lieve infiammazione è normale per lo sviluppo del sistema immunitario. L’ìinfiammazione è un sintomo però da non sottovalutare perchè, quando si cronicizza, l’ aumento della proteina P100, secondo uno studio dell’Università della California di S.Diego pubblicato sulla rivista “CELL”, spezza l’equilibrio e porta al tumore. Il 1 marzo “ Intolleranza o …
Leggi tutto »Allergie, intolleranze e sovraccarichi alimentari.
Inizio la mia rubrica “ risponde l’esperto” con un chiarimento riguardo alla terminologia che useremo per trattare i vari problemi ricorrenti riguardo ai disagi alimentari. Per identificare un malessere provocato da un cibo possiamo usare diversi vocaboli quali : allergia, intolleranza e sovraccarico, o bio indisponibilità alimentare. Questi definizioni hanno una differenza fondamentale. Per capire meglio questi termini dobbiamo anzitutto sapere che cos’è un anticorpo e un antigene. Gli anticorpi (Ab) sono proteine ( glicoproteine) prodotte dal nostro corpo in risposta ad un antigene (Ag). Gli anticorpi relativi all’alimentazione sono IgE e le IgA Questi anticorpi sono posizionati in diverse parti del corpo, le IgE sono soprattutto sulla pelle e sulla prima parte dell’apparato gastroenterico bocca ed esofago, le IgA sono posizionate a livello dell’apparato gastroenterico. L’allergia è mediata da IgE. In caso di “allergia” abbiamo una risposta immediata, dose dipendente e di grave entità del nostro organismo nei confronti di organi bersaglio ben definiti. Gli allergeni sono assunti sporadicamente e abbiamo la Cross reattività con alimenti e inalanti. Gli alimenti che posso dare allergie, anche molto violente, sono l’uovo, il merluzzo, le lumache, le arachidi, le noci del Brasile, la rucola, le proteine del latte e gli alimenti ricchi in istamina e in tiramina. Nessun alimento però deve essere trascurato perché ogni individuo può dare una risposta allergica diversa. Dobbiamo anche tener presente che possiamo essere allergici ad esempio al Nichel e al’Acido Acetilsalicilico e, siccome numerosi alimenti contengono queste due sostanze, che non danno allergia all’ingestione, ma stati …
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