

Inizio la mia rubrica “ risponde l’esperto” con un chiarimento riguardo alla terminologia che useremo per trattare i vari problemi ricorrenti riguardo ai disagi alimentari.
Per identificare un malessere provocato da un cibo possiamo usare diversi vocaboli quali :
allergia, intolleranza e sovraccarico, o bio indisponibilità alimentare.
Questi definizioni hanno una differenza fondamentale.
Per capire meglio questi termini dobbiamo anzitutto sapere che cos’è un anticorpo e un antigene.
Gli anticorpi (Ab) sono proteine ( glicoproteine) prodotte dal nostro corpo in risposta ad un antigene (Ag).
Gli anticorpi relativi all’alimentazione sono IgE e le IgA
Questi anticorpi sono posizionati in diverse parti del corpo, le IgE sono soprattutto sulla pelle e sulla prima parte dell’apparato gastroenterico bocca ed esofago, le IgA sono posizionate a livello dell’apparato gastroenterico.
L’allergia è mediata da IgE.
In caso di “allergia” abbiamo una risposta immediata, dose dipendente e di grave entità del nostro organismo nei confronti di organi bersaglio ben definiti.
Gli allergeni sono assunti sporadicamente e abbiamo la Cross reattività con alimenti e inalanti.
Gli alimenti che posso dare allergie, anche molto violente, sono l’uovo, il merluzzo, le lumache, le arachidi, le noci del Brasile, la rucola, le proteine del latte e gli alimenti ricchi in istamina e in tiramina.
Nessun alimento però deve essere trascurato perché ogni individuo può dare una risposta allergica diversa.
Dobbiamo anche tener presente che possiamo essere allergici ad esempio al Nichel e al’Acido Acetilsalicilico e, siccome numerosi alimenti contengono queste due sostanze, che non danno allergia all’ingestione, ma stati di sovraccarico, si hanno manifestazioni simili all’intolleranza quali ad es. gonfiori o mal di testa ecc.
Le intolleranze sono mediate dalle IgA.
Queste reazioni sono ritardate anche di 72 ore, ma anche anni nel caso del Morbo Celiaco.
Non sono dose dipendenti e non hanno degli organi bersaglio definiti, sono dovute ad alimenti quotidiani e non fanno Cross reattività con alimenti e inalanti.
Il termine intolleranza è usato in medicina ufficiale solo per il Morbo Celiaco o intolleranza al glutine, dove abbiamo, per diagnosticarle, gli esami ematochimici, biopsia intestinale e test genetico.
Abbiamo poi le intolleranze da deficit d’enzima che sono: deficit da lattasi, intolleranza a fruttosio, favismo, fenilchetonuria tutte hanno una componente genetica .
I sovraccarichi alimentari o bio indisponibilità non hanno una risposta anticorpale, quindi non riscontrabili con gli esami ematochimici, sono solo delle situazioni di sovraccarico di alimenti che possono degenerare in una risposta d’intolleranza o allergia se non vengono modulate.
Responsabili delle bio indisponibilità possono essere anche prodotti che, nel tempo, possono provocare intolleranze gravi quali quella al frumento o latte, ma anche altri alimenti o componenti per esempio glutammato monosodico, lievito di birra, zucchero bianco, carne, uova, pesce, coloranti, conservanti e acqua ecc.
Ogni Gruppo Sanguigno ( 0, A, B, AB) ha poi un suo specifico quadro di bio indisponibilità.
Termino questa mia doverosa precisazione dicendo che gli anglosassoni usano il termine Allergia per allergia e Allergia ritardata per l’intolleranza.
Spero di aver fatto chiarezza riguardo a questa controversa terminologia e sono a vostra disposizione per chiarimenti riguardanti i termini trattati.
Il prossimo argomento, il 1 febbraio sarà “Infiammazioni e bio indisponibilità alimentari”
Giovanni D'Addabbo
http://www.giovannidaddabbo.com
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17:52
01/10/2009

Buongiorno,
io sono allergica a livello di shock anafifattico alle proteine del latte da ormai sei anni circa, ultimamente ho provato ad introdurre nella mia severissima dieta del formaggio di capra stagionato(con molta paura e armata di cortisone) e con mia grande e piacevole sorpresa non ho avuto alcun tipo di reazione ma ciò mi fa pensare se sia corretta la diagnosi che mi è stata fatta.
Tengo a precisare che a seguito dello shock (2 evevti in 4 giorni il primo con una pizza bianca ed il secondo con una mozzarella in insalata) ho fatto il prik test ed era positivo tutto allora l'allergologo mi ha fatto seguire una dieta di privazione scatenamento che ha dato la conferma ai latticini di tipo vaccino e per mio timore non ho poi più completato con gli altri tipi di latte animale.
La ringrazio per la sua collaborazione a questo sito che ritengo indispensabile a molte persone.
Luna
Carissima Luna,
il latte vaccino è differente dal latte di capra.
Sono differenti per composizione il latte di pecora o cammella o asina ed in più c'è un variante tra capra e capra a seconda della razza.
Quindi le proteine in esso contenute sono differenti.
Mi è capitato qualche anno fà una persona allergica ad un tipo di latte vaccino ( marca xx ) e non era allergica al latte vaccino (marca xy).
Perché?
forse l'allergia non era dovuta solo alle proteine, ma al tipo di foraggio che la mucca mangia es. galega o trifoglio o soia o mangimi transgenici.
O, alle varie miscele, che i produttori fanno con il latte che arriva dalla Francia, Germania, Austria ecc.
Bisognerebbe capire a quali proteine lei è allergica o se c'è una cross reattività con ingredienti contenuti anche in minime quantità.
Arduo lavoro.
Dovremmo avere inoltre la certezza del prodotto e come dice una pubblicità : è quello della LOLA !!! io aggiungo bambino ingenuo!( ed anche i genitori)
Il consiglio che le posso dare è quello di assumere solo il prodotto che ha testato e sempre di quella marca, sperando che il produttore non cambi fornitore del latte o non si sbizzarrisca in miscele strane e tenga sempre con sè il cortisone.
A sua disposizione per ulteriori chiarimenti
Antonio
Ciao Antonio,
ora ti faccio io una domanda su questo argomento. Tu hai parlato di Sovraccarichi Alimentari che possono portare a intolleranze. Ma questa intolleranza generata da un sovraccarico ha le stesse caratteristiche di quella usuale? O magari può scomparire nel tempo? Genera comunque una intolleranza riscontrabile tramite breadth test?
Grazie
20:41
23/08/2009

Buonasera,
avrei anche io una domanda c'è chi dice che l'intolleranza al lattosio sparisce nel tempo e chi dice che per tutta la vita questo problema farà compagnia all'intollerante….. lei cosa ne pensa? Dipende dal livello di intolleranza? Io su un livello massimo di 20 nel breath test ho ottenuto il ragguardevole punteggio di 100 e sto seguendo una dieta privativa dal mese di agosto ma se per sbaglio ingerisco una piccolissima dose di lattosio sto male……
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