Chi Siamo

MaiDireLattosio

L’idea di creare il sito www.maidirelattosio.com nasce nell’ormai lontano 2009 quando Valentina Carella Giovanni D’Addabbo scopriorono di essere intolleranti al lattosio, da quel momento i due sperimentarono tutta l’inadeguatezza delle informazioni in rete, dei medici, del sistema sanitario, delle diete e fondamentalmente della mancanza di informazione che colpiva ogni settore. 

Quindi nei limiti del possibile, si sono scambiati opinioni, consigli, ricette e quant’altro per vivere al meglio questa loro situazione; navigando nella rete, si riescono a trovare molte informazioni utili, ma spesso queste sono confuse e frastagliate!! In quegli anni non esisteva nulla in giro e addirittura molti medici non prendevano neanche in considerazione l’idea che potesse esistere l’intolleranza al lattosio o che potesse fare così male. I due si sono quindi rimboccati le maniche e decisero di condividere tutto quello che raccoglievano affinchè nessun altro intollerante al lattosio soffrire ulteriormente e potesse iniziare a condurre una vita tutto sommato normale e guidata dalla corretta alimentazione il che si traduce in benessere e nel nostro slogan: “Intolleranza al lattosio? No Problem!”  

Da qui la decisione di sfruttare le loro conoscenze informatiche e mediche per creare un ambiente unico dedicato a chi vive la loro stessa situazione, un luogo dove sia possibile trovare in modo ordinato e il più possibile completo tutte le informazioni necessarie a sopravvivere all’intolleranza, e dove scambiare consigli a livello “globale”, tramite l’utilizzo del forum.

Con il tempo il sito è diventato il punto di riferimento in Italia per tutto quello che riguarda l’intolleranza al lattosio, quindi alimentazione corretta, diete, metodi di individuazione delle intolleranze alimentari, saper leggere i risultati, ricette specifiche e molto altro ancora. Abbiamo tentato di rispondere ad ogni dubbio che ci è stato sottoposto e così nel tempo sono entrati con noi, come collaboratori anche medici ed addetti ai lavori dell’industria alimentare e tutto si evolve ancora… 

Valentina Carella

Ha scoperto di essere intollerante al lattosio ad agosto del 2007. Stava male da maggio, ma solo dopo molti esami ha scoperto di essere intollerante. Solo un breadth test fatto, il risultato è stato di 114 ppm sui 25 massimi. Segue una dieta delattosizzata ferrea, non mangia nemmeno surgelati, cibo pronto, non beve succhi di frutta e bevande con conservanti. A Giugno, a distanza di quasi due anni, ha rifatto il test. Risultato: 88 ppm su 25 massimi. Diminuita, ma ancora nella fascia di grado “severo”. Continua a fare la dieta, e tra 3 anni ci riprova! Anche se non si guarisce, l’obiettivo è di rendere meno severa l’intolleranza.

Giovanni D’Addabbo

Ha scoperto di essere intollerante al lattosio nell’inverno del 2006, stando male con forti dolori addominali dall’estate, fin da subito ha intuito il problema e dopo alcuni esami volti ad escludere cose più gravi ha avuto la conferma di avere una forte intolleranza al lattosio. Quindi ha avuto luogo una dieta ferrea priva di lattosio volta a ristabilire il sistema gastro-intestinale scoprendo che…dopo tutto non era poi così male avere una vita senza lattosio anzi! La vita scorreva tutta più leggera e sana (non potendo mangiare le schifezze tipo merendine, stando attento nei locali a cosa prendere ecc ecc). Ha ritentato un’altra volta il Breath Test con risultati leggermente migliori ma non in modo significativo e quindi ha deciso di non ripetere più il test e di continuare a vivere felice e senza lattosio. Unico rimpianto…LA PIZZA!

Attualmente tutti hanno conseguito la laurea specialistica in informatica, e lavorano presso aziende che trattano di informatica; quindi hanno deciso di rendere disponibile il loro “sapere” e le loro esperienze in questo campo a quanta più gente possibile anche perchè volendo trovare informazioni sulla rete si sono resi conto che le informazioni spesso erano mal organizzate e soggette ad una notevole dispersione. Quindi hanno creato questa risorsa per poter aggregare il tutto.

Speriamo che il tutto sia di vostro gradimento e che contribuiate a far crescere il sito semplicemente esprimendo i vostri pareri! 🙂

Buona Lettura

Giovanni e Valentina

5 comments

  1. maria autiero

    ciao..mi chiamo Maria e ho 21 anni..ho scoperto a gennaio l’intolleranza alla caseina e il mese scorso al lattosio. Io la pizza la mangio,con pomodoro e patatine.vorrei sapere come mai Giovanni non la mangia piu..c’è qualcosa nell’impasto??io non ne sono ancora al corrente. Grazie!

  2. Ilaria De Maria

    Non capisco una cosa…perchè ripeti il breath test a distanza di tempo???sei intollerante, il tuo gene (come è in realtà giusto che sia) ha smesso di funzionare…quindi ripeterlo non ha senso. Credo che ci sia molta “ignoranza” in giro per l’intolleranza al lattosio.Tutti pensano che se ce l’hanno sono malati…in realtà per la maggiorparte di loro l’intolleranza non è una malattia…ma la normalità.Il lattosio è uno zucchero presente esclusivamente nel latte dei mammiferi.il latte è un nutrimento per tutti i “cuccioli” finchè non vengono svezzati…Se ci pensate bene nessun animale beve il latte (e noi prendiamo quello di altri animali per di più) DOPO lo svezzamento!Infatti il gene della lattasi è “geneticamente” predisposto per funzionare sempre meno a partire dal 6° mese di vita…ovvero dopo lo svezzamento.La maggiorparte delle persone nel mondo ha questa “variante” del gene che è considerata la variante “normale”. Alcuni presentano un’altra variante (in realtà sono più di una) in cui il gene “persiste” la sua attività per tutta la vita. Queste varianti si sono sviluppate in alcune zone del mondo (Svezia e Africa) dove bere il latte da adulti comportava un vantaggio evolutivo.Quasi tutti gli Svedesi tollerano il lattosio e quelli con la “variante” normale sono la minoranza.Per chi ha la variante normale non tutti hanno gli stessi sintomi. Questo per diversi fattori, tra cui il fatto che la percentuale di inattività si instaura in tempi diversi da individuo ed individuo e importanti sono anche le dosi di lattosio ingerite, che possono variare da persona a persona. Ci sono malattie che possono far instaurare un’intolleranza al lattosio (chiamate da “deficit secondario di lattasi”). Queste malattie provocano un danno delle mucose intestinali dove c’è l’enzima (es. celiachia, virus intestinali…). in questo caso curata la patologia l’intolleranza regredisce. Il breath test al lattosio in questo caso è positivo. Per distinguere dalle due forme è opportuno che tutte le persone che effettuano il breath test risultante positivo, effettuino il test genetico oramai presente in molti centri diagnostici. Che dire:”una fiorente industria lettiero-casearia si scontra con la nostra genetica”!!!Ecco il vero problema…D’altronde come si fa a resistere alla mozzarella di bufala…:-). Firmato: una biologa intollerante al lattosio.

  3. Francesca fibbia

    Ciao! 🙂 ho 20 anni ed ho scoperto di essere intollerante al lattosio 8anni fa. Per un’annetto mi ha seguita un’allergologa ma, dopo la terza volta che mi ripeteva di avere costanza e pazienza, ho deciso di arrangiarmi. Ora ci sono tantissimi cibi senza lattosio. Ma un dubbio mi attanaglia da diversi anni: i formaggi di capra e di pecora si possono mangiare? Quello di capra mi é stato detto di si ma in dosi contenute; é vero? E la pecora?

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